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TRANSPOTEC LOGITEC 2024: FIERA MILANO FULCRO DEL DIBATTITO PER IL TRASPORTO MERCI

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Anfia: le immatricolazioni nel quadro della crisi Covid-19
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Il forte calo nelle vendite degli autocarri ad aprile (-61,7%)si inserisce in un contesto economico generale complesso, con la caduta del commercio al dettaglio e il lock-down che ha interessato anche la filiera produttiva dei veicoli industriali. Le cifre in dettaglio, dall’Osservatorio di ANFIA.

Già in negativo a marzo (con -12,3% per i veicoli industriali e -36,7% per i rimorchi e semirimorchi), in Italia le immatricolazioni hanno sofferto anche ad aprile, mese in cui sono stati rilasciati 905 libretti di circolazione relativi a nuovi autocarri (-61,7% rispetto ad aprile 2019) e 581 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi con ptt superiore a 3.500 kg (-70,7%).
 
Anche guardando al primo quadrimestre nel suo complesso, i numeri confermano le difficoltà del settore: ANFIA rileva 6.294 libretti di circolazione di nuovi autocarri, il 26% in meno del periodo gennaio-aprile 2019, e 3.492 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (-47% rispetto a gennaio-aprile 2019).
L’effetto Covid-19 ha in parte influenzato le immatricolazioni anche rispetto alle ripartizione geografica: per le vendite di autocarri, infatti, nel 1° quadrimestre, il calo è stato più accentuato nelle aree del Nord-Ovest (-39%) e del Nord-Est (-32%), mentre nelle regioni del Centro e Sud la flessione è stata più contenuta (-12%).
 
Guardando ai rimorchi, nei primi quattro mesi del 2020, le marche estere perdono il 54% del mercato, mentre le marche nazionali contengono la perdita al 36%.
 
Una situazione complessa, che va inquadrata in uno scenario più globale, sia a livello geografico, che economico.
 
La situazione di difficoltà non riguarda, infatti, solo l’Italia. ANFIA cita l’ultimo dato complessivo rilevato da ACEA, l’Associazione europea dei Costruttori di autoveicoli, lo scorso 11 maggio, che fa riferimento a una perdita di produzione di 2,4 milioni di autoveicoli (tutte le tipologie) in UE (UK compreso) – di cui oltre 159.000 in Italia - per effetto di una chiusura degli impianti produttivi europei della durata media di 29 giorni lavorativi (41 in Italia).
 
Il lock-down ha, infatti, messo alla prova anche la filiera produttiva dei veicoli industriali,che ha ripreso a pieno ritmo le attività solo il 4 maggio scorso, con la riapertura dei concessionari e delle reti di vendita su tutto il territorio nazionale e la ripartenza delle attività delle motorizzazioni provinciali.
 
Va inoltre considerato che le imprese di autotrasportohanno avuto importanti difficoltà dovute a variabili esterne al settore, come la forte contrazione della domanda e dei volumi di merci trasportate e una caduta del commercio al dettaglio. Istat ha stimato, infatti, che per il mese di marzo rispetto a febbraio, si sono verificate flessioni del 20,5% in valore e del 21,3% in volume, che hanno interessato soprattutto le vendite di beni non alimentari.Una perdita che purtroppo potrebbe non essere riassorbita velocemente dalla ripresa che si sta avviando dopo il lungo lock-down, a causa dei timori e del cambiamento delle abitudini dei consumatori.
 
In questo quadro complesso, per sostenere il settore dell’autotrasporto, ANFIA si augura la concessione di misure di incentivazione agli investimenti delle imprese di autotrasporto, e dello lo stanziamento delle risorse del DL Fiscale e della Legge di Bilancio 2019. Un dibattito che sta animando tutte le realtà che rappresentano il settore e che sicuramente sarà al centro del confronto anche a Transpotec Logitec, con l’intento di garantire al mercato e ai suoi professionisti un concreto sostegno e favorire la ripresa.