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Innovare per crescere
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Francesco Casilli, CEO della Casilli Enterprise, azienda di trasporti con sede a Nola ed un network di filiali in continua espansione, ci ha raccontato il loro impegno in sostenibilità e innovazione, che porta avanti ormai da diversi anni.

Un lungo percorso iniziato anni fa. Il Gruppo Casilli è da sempre attento all’innovazione ed alla sostenibilità anche se il primo passo significativo verso la svolta sostenibile la Casilli Enterprise lo fa nel 2014, quando partecipa al progetto LNG. Da lì a poco, l’impiego in maniera significativa di veicoli a gas naturale liquefatto. Nel 2019 il prosieguo del percorso vede l'introduzione in flotta dei veicoli green truck, mezzi per il trasporto a temperatura controllata con trattore LNG in grado di produrre energia elettrica da utilizzare per alimentare il gruppo frigo. Un ulteriore step è recentissimo, con l’acquisto tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 dei primi volumi dedicati di BIO-LNG, che l’hanno resa la prima azienda del SUD Italia a effettuare un rifornimento con BIO-LNG, metano liquido derivante da fonti bio, quindi ad ancora minore impatto ambientale. Ma la sostenibilità per loro non è semplicemente legata ai mezzi, è una scelta a 360 gradi, tanto che si sono dotati di impianti full led e di pannelli fotovoltaici, che hanno permesso all’azienda di ottenere la certificazione ISO 50001, relativa all' efficienza energetica.

 

La vostra azienda è impegnata da tempo nella svolta sostenibile. Una scelta che contribuisce concretamente a immettere su strada veicoli nuovi e svecchiare il parco circolante. In base a quali criteri scegliete di arricchire la vostra flotta? Quali caratteristiche devono possedere i mezzi che acquistate e quale percentuale di essi è ad alimentazione alternativa?

 

Per noi la sostenibilità è una scelta strutturale, perché riteniamo che un parco veicolare sostenibile sia un plus anche in termini economici. Devo però fare una premessa: quando parlo di sostenibilità non parlo necessariamente di mezzi a trazione alternativa. Non si deve infatti demonizzare alcuna motorizzazione, perché sostenibile è un qualunque veicolo di ultima generazione, le vere discriminanti sono l’innovazione a bordo e l’età del mezzo. Per questo non possiamo pensare che esista il mezzo sostenibile per eccellenza. Esiste invece la scelta più sostenibile possibile, operata in un determinato contesto. Valutare quale sia il mezzo migliore da acquistare per la nostra azienda è frutto di una analisi direi scientifica, che mette insieme le caratteristiche del mezzo, le tecnologie a bordo, il consumo di carburante, lo stile di guida, il contesto di impiego.  Grazie anche ai sistemi di rilevazione a bordo, raccogliamo dati da anni, che ci permettono di orientarci in modo preciso nella individuazione del mezzo migliore da utilizzare in ogni specifica condizione. Sostanzialmente ci muoviamo lungo due vie.

Per situazioni consolidate, utilizziamo tecnologie consolidate, il che vuol dire Euro 6 Diesel e Bio-Metano CNG o LNG.

Per alcuni progetti pilot ci dotiamo invece di mezzi a trazione alternativa – oggi anche full electric ed a breve idrogeno - e spesso lo facciamo in partnership con gli stessi produttori. La progettualità sostenibile fa parte del nostro DNA e prescinde dalle richieste, crediamo nell'innovazione e vogliamo esserne protagonisti. Sostanzialmente spesso noi diventiamo la fase di test su strada di una determinata tecnologia, ancora prima che diventi una tecnologia standard sul mercato.

 

I recenti incentivi stanziati dal Governo hanno contato nelle scelte di investimento?

 

Purtroppo, le modalità con cui vengono erogati gli incentivi spesso non collimano con i tempi e le modalità dei business plan aziendali. In passato abbiamo fatto domanda per poi vedere gli incentivi andare in ripartizione in base al numero di domande arrivate. Oggi, invece, il rischio è di stanziare un investimento e di non poter più contare sugli incentivi stimati perché tutto dipende dall’esito del click day. La finestra recentemente aperta, per esempio, quella del 14 maggio scorso, in un solo giorno ha visto arrivare al 134% il numero di richieste legate alla radiazione dei veicoli euro 3. Purtroppo, si tratta di metodologie che si scontrano con le necessità degli imprenditori, sia perché il livello degli incentivi è ancora basso, sia perché non c'è una effettiva certezza su quello che l'imprenditore vedrà ritornare. Posso dire che i contributi potrebbero essere un propulsore per la scelta di nuovi investimenti, ma, nella consapevolezza che potrebbero non arrivare mai o arrivare solo in parte, diventano paradossalmente marginali nel nostro caso.

 

Quanto conta la sostenibilità del mezzo nella definizione del Total Cost of Ownership?

 

Ha senso parlare di sostenibilità economica solo se facciamo una differenziazione tra tecnologie. L'Euro 6 diesel è il mezzo più sostenibile in assoluto, per esempio, se parliamo di Total Cost of Ownership. E più saliamo di livello in termini di tecnologie sostenibili, minore è il ritorno economico.  Acquistare un LNG vuol dire infatti acquistare un mezzo che costa circa il 50% di più rispetto ad un veicolo diesel; acquistare prodotto BIO-LNG vuol dire spendere l’8% in più per il rifornimento rispetto a LNG da estrazione e se parliamo di full electric o di idrogeno il costo di acquisto del veicolo sale addirittura al 400%. Sostanzialmente, quando parliamo di trazioni alternative, dobbiamo parlare di scelte che vanno nella direzione della sostenibilità ambientale, dell’etica dell'azienda e che fanno da leva di marketing commerciale, ma non possiamo parlare di prospettive di risparmio a breve termine. Siamo in una fase di passaggio, alcune tecnologie, che sicuramente hanno grandi potenzialità di sviluppo, oggi sono ancora in embrione e non possono per esempio essere considerate ancora sostenibili a livello economico. Per questo noi lavoriamo su due binari paralleli, ma convinti comunque dell’importanza di adottare e testare tutte le nuove tecnologie, perché l’innovazione è fondamentale per crescere.

 

Un mezzo guidato nella maniera giusta spesso è più efficiente, consuma meno e, di conseguenza, inquina meno. Quando conta la capacità del guidatore e la sua formazione nel saper gestire correttamente il mezzo? Avete percorsi di formazione che proponete ai vostri guidatori?

 

Tutti i nostri autisti seguono corsi di formazione e ultimamente abbiamo organizzato diversi corsi di Ecodrive, in collaborazione con un costruttore. Si tratta di un vero e proprio investimento: secondo le nostre valutazioni, la eco drive porta a un risparmio fino al 10% sulla manutenzione del veicolo oltre che al risparmio sul carburante, per cui la formazione è fondamentale per il ritorno economico e la gestione ottimale della flotta.

 

Qual è la sua opinione in merito alla mancanza di autisti, in particolare di autisti giovani ?

I nostri autisti hanno in media 45 anni e devo ammettere che noi in particolare non abbiamo problemi di reclutamento. Abbiamo un buon programma di welfare e non c'è un grande turnover, chi entra in azienda si sente parte di una squadra e ci rimane. Però anche noi, indirettamente, abbiamo la percezione che non ci sia più interesse in questo mestiere da parte dei giovani. Il processo di selezione è sempre più delicato, il che vuol dire che non c'è gente adatta a fare questo lavoro che non lo faccia già, per cui il ricambio è una questione potenzialmente complessa. Come le dicevo, però, per ora la questione non ci tocca: non abbiamo alcun mezzo fermo per mancanza di autisti.