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TRANSPOTEC LOGITEC 2024: FIERA MILANO FULCRO DEL DIBATTITO PER IL TRASPORTO MERCI

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Si torna a "respirare"?
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Secondo le recenti stime UNRAE, il mercato italiano dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5 nel mese di settembre continua a registrare una decisa inversione di tendenza rispetto al primo semestre dell’anno.

Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, l’Associazione delle Case estere, conferma per il mercato dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5 t una decisa inversione di tendenza rispetto al primo semestre dell’anno. Dopo gli incrementi di luglio e di agosto, infatti, settembre ha fatto registrare +30,4% rispetto allo stesso mese del 2019 (con 1.554 unità immatricolate contro 1.192).

Questo risultato porta i primi nove mesi del 2020 a una perdita consolidata di -19,5% rispetto allo stesso periodo del 2019 (14.350 immatricolazioni contro 17.827).
Nel comparto dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore alle 16 t, si registra lo stesso andamento: +30,8% a settembre 2020 su settembre 2019 (1.252 unità contro 957), che porta il risultato dei primi nove mesi a -19,7% sullo stesso periodo del 2019 (11.505 immatricolazioni contro 14.329).

 Gli incentivi stanziati a supporto del settore, disponibili da fine luglio, hanno dunque dato un piccolo impulso al mercato, vista anche l’effettiva urgenza di rinnovare le flotte.
Anche sul fronte dei veicoli commerciali si conferma il trend positivo in atto dai mesi estivi, come effetto rimbalzo di quanto perso nei mesi più difficili della crisi sanitaria.
Le stime elaborate e diffuse dal Centro Studi e Statistiche UNRAE indicano 16.170 veicoli immatricolati, in aumento del 18,5% rispetto ai 13.651 autocarri con ptt fino a 3,5t dello stesso periodo 2019, che aveva fatto registrare già un incremento a doppia cifra.

A chiusura dei primi 9 mesi la flessione è però ancora forte, con un calo del 22% e una perdita di circa 30.000 unità, e 105.120 immatricolazioni che si confrontano con le 134.795 del gennaio-settembre dello scorso anno. 

Se - grazie anche alle consegne rimandate nei mesi del lockdown  e trainato dalla effettiva urgenza di rinnovare un parco circolante obsoleto e per il 47% costituito da veicoli ante Euro 4 - il mercato è tornato in positivo, confermando i primi segnali emersi nel periodo estivo, saranno comunque fondamentali i prossimi mesi per consolidare l’inversione di tendenza.